Questa cittadina è il maggior centro della media Val Metauro ed è caratterizzato da un centro d’impronta medievale disteso sul pendio di un colle e dominato da una Cittadella e dai ruderi della Rocca Malatestiana. La parte moderna del paese si estende sulla pianura su entrambi i lati del fiume Metauro mentre la zona industriale si trova lungo la via Flaminia, dopo la località San Martino del Piano in direzione di Fano.
Il nome Fossombrone deriva da Forum Sempronii nome dell’antico centro romano legato a sua volta alla figura del tribuno Caio Sempronio Gracco capitato in queste zone nel 133 a.C. per l’applicazione della legge agraria.
L’abitato era situato più ad est dell’attuale Fossombrone, in località S.Martino del Piano, fu presto elevato al rango di municipio (I sec. a.C.) e conobbe un periodo di splendore in epoca imperiale. L’antica città fu devastata dai Goti nel V sec. e dopo la vittoria dei bizantini di Narsete entrò sotto il dominio dell’Esarcato di Ravenna componendo la cosiddetta Pentapoli Annonaria assieme ad Urbino, Cagli, Gubbio e Jesi. Il colpo di grazia all’antico centro romano venne dato dai Longobardi di Liutprando che la distrussero nel corso dell’VIII sec. gli abitanti costruirono il nuovo centro sul colle che sovrasta l’attuale città.
Fossombrone come risulta dai documenti scritti, rimase fuori dal dominio della chiesa fino al 999, dopo di che passò sotto il potere di papa Silvestro II. Durante i primi decenni del XIII sec. sotto il pontificato di Innocenzo III la città fu feudo di Azzo VI d’Este, passando successivamente al figlio Aldobrandino e poi Azzo VII. Nel 1228 la famiglia Este per meglio tutelare il proprio dominio su Fossombrone dalle mire espansionistiche dei signorotti vicini subinfeudarono la città al vescovo Monaldo. Nei primi anni del XIV sec. lo Stato della Chiesa investì la famiglia Malatesta a signori della città, e nel loro duro governo provvidero alla costruzione di imponenti fortificazioni. Nel 1444 Galeazzo Malatesta signore di Pesaro vendette la città al conte Federico da Montefeltro, sotto la cui signoria, Fossombrone godette di un periodo di prosperità per il fiorire di produzioni di lana, carta, seta e per il rinnovamento edilizio. A Federico succedette il figlio Guidobaldo che vi dimorò quasi costantemente a causa dell’amenità del luogo e per il clima salubre, successe Francesco Maria Della Rovere nipote di Guidobaldo. Sotto i duchi Della Rovere la città fu notevolmente ampliata, Francesco Maria II nel 1616 fece espandere l’abitato nella zona pianeggiante al disotto del colle fino a toccare il fiume Metauro. Nel 1631 essendosi estinta la famiglia Della Rovere l’intero ducato d’Urbino e quindi anche Fossombrone passo sotto il diretto controllo della Chiesa del cui stato fece parte sino al 1860 anno di annessione al Regno d’Italia di cui seguirà d’ora in poi le vicende storiche.
MONUMENTI
Danno un certo rilievo a Fossombrone alcune vie e quartieri del centro storico nati intorno al XV e XVI secolo, nel periodo in cui la cittadina fu eletta residenza di campagna della famiglia Della Rovere. Grande rilievo assume corso Garibaldi per i suoi palazzi quattro-cinquecenteschi come palazzo Staurenghi, Cattabeni, Comunale e Vescovile anche se hanno perso molto del loro antico splendore eccezion fatta per la Corte Alta. Tra gli edifici eclesiastici sono degni di nota le chiese di San Filippo, San Francesco, Sant’Agostino, Sant’Aldebrando sulla cittadella e la Cattedrale.
MUSEI E BIBLIOTECHE
Museo Archeologico e Pinacoteca “A. Vernarecci”, Casa Museo Quadreria “Cesarini”, Biblioteca Civica “Passionei”
NELLE VICINANZE
La frazione Calmazzo, situata sulla vecchia strada Flaminia poco prima della gola del Furlo, è sede di antichi ritrovamenti dell’epoca romana. Nel 1989 uno scavo effettuato nella zona dall’Università di Urbino ha portato alla luce il recinto sepolcrale della famiglia Cissonia.