Il carnevale di FANO è il più antico e più dolce d’Italia.
Domeniche 28/01, 4 – 11 febbraio 2024
Colori, tradizione, arte, musica, cultura e creatività stanno per esplodere a Fano, in provincia di Pesaro e Urbino. La città della Fortuna si trasformerà per accogliere migliaia di persone che giungono da tutta la penisola, nelle tre imperdibili domeniche del 28 di gennaio, 4 e 11 di febbraio. L’evento sarà un vero contenitore di gioia ed allegria, per tutti i gusti e per tutte le generazioni: grandi e piccini. Il Carnevale di Fano è noto per essere il più antico, nato nel 1347 ed è il più dolce d’Italia, famoso infatti per il suo “Getto”, lo storico lancio di dolciumi dai carri allegorici. Caramelle, cioccolatini e tanto altro, sarà un goloso bottino per chiunque si troverà lungo il corso mascherato allestito a pochi passi dalle mura romane. Dalle tribune sarà possibile assistere alla sfilata e magari aggiudicarsi uno dei premi per le migliori mascherate.
Da quest’anno la manifestazione avrà un titolo principale “In viaggio con il Vulón”, la cui “meta” cambierà di edizione in edizione; quella di quest’anno è “Fuori dalle righe… e dagli spazi ”.
Tra le caratteristiche imprescindibili della manifestazione c’è la Musica Arabita (dal dialetto fanese “Arrabbiata”), una stravagante street band che, dal 1923, accompagna le sfilate suonando gli strumenti più bizzarri e strampalati “i batanaj” come campanacci, caffettiere, pentoloni, ombrelli, tenaglie. Allettante è anche la lotteria del Carnevale che mette in palio, come primo premio, un’autovettura.
Il Carnevale dei bambini si terrà con delle sfilate la mattina delle tre domeniche dove, centinaia di studenti delle scuole cittadine, sfileranno con mascherate realizzate nel corso dell’anno.
Nonostante le centinaia le tante edizioni passate, i caratteri originali della festa sono rimasti intatti e appartengono al folklore popolare, come il rogo del Pupo, un fantoccio di cartapesta che nel giorno di “Martedì Grasso” verrà bruciato per portare via con sé l’inverno e i peccati commessi durante il periodo di festa, come da credenze popolari.